Appuntamento con la Daunia: da Peppe Zullo con “Il cibo del futuro”

ORSARA DI PUGLIA (FG) – Il ventunesimo Appuntamento con la Daunia, domenica 9 a Villa Jamele e lunedì 10 ottobre a Nuova Sala Paradiso, sarà dedicato al tema “Il cibo del futuro”. La prima giornata sarà aperta alle ore 11 dal convegno – coordinato dal giornalista de L’Espresso, Oscar Buonamano – al quale interverranno: Fabio Renzi, segretario generale Fondazione Symbola; Giuseppe Savino, fondatore dell’hub rurale Vazàpp’; Giacomo Mojoli, progettista; Stefano Pecorella, presidente Parco del Gargano; Domenico Meleleo, pediatra nutrizionista; Monique Polloni, giornalista; Angelo Inglese, sarto stilista; Ken Motoyoshi, chef-ristoratore giapponese; Pietro Zito, cuoco del ristorante Antichi Sapori. Al termine del convegno, il percorso di degustazioni all’interno della tenuta. La seconda giornata, lunedì 10 ottobre, si svolgerà nelle Cantine del Paradiso. Il tema al centro del ventunesimo Appuntamento con la Daunia sarà sviluppato da: Fabio Pisani, cuoco del ristorante “Il Luogo di Aimo e Nadia”; Fofò Ferriere, gastronomo; Faith Willinger, autrice e giornalista; Ettore Varricchio, docente di qualità agroalimentari Università del Sannio; Giuseppe Cupertino, presidente Fondazione Sommelier Puglia, e il padrone di casa Peppe Zullo. A coordinare i lavori della seconda giornata sarà Gaetano Manfredonia, food and wine lover. In cucina, giovani chef interpreteranno il cibo del futuro.

Appuntamento con la Daunia è l’evento in cui, ogni anno, Peppe Zullo apre il dibattito sulle questioni che riguardano il presente e il futuro della buona alimentazione. Nel 2015, la ventesima edizione è stata incentrata su “Expo A/R”, un percorso ideale dall’Esposizione Universale che si tenne a Milano, e che vide il cuoco orsarese rappresentare davanti al mondo la cucina pugliese, a un nuovo disegno strategico di sviluppo per l’entroterra italiano.
“Quest’anno, Appuntamento con la Daunia si terrà il 9 e il 10 di ottobre e ruoterà attorno al tema cardine del Cibo del Futuro”, annuncia lo chef orsarese. “Discuteremo non di cosa ci aspetta per il domani, ma di come possiamo contribuire, insieme e ciascuno per la propria parte, a comprendere quali siano le azioni virtuose e le buone pratiche utili a costruire un presente e un avvenire in cui il cibo sia per tutti l’elemento di uno stile di vita corretto, sano, gustoso, primo ingrediente per il diritto alla felicità”. Ventuno anni fa, nella prima edizione di questo evento che mette insieme eccellenze e talenti, in pochi immaginavano che temi come la nutrizione, il ritorno alla terra, la cultura del cibo quale fonte primaria del benessere umano e dello sviluppo sostenibile si sarebbero imposti in tutto il pianeta. Non è un caso, dunque, che in un fine settimana d’ottobre, a Orsara di Puglia, arriveranno giornalisti, intellettuali, artisti, donne e uomini d’arte e di passione da tutta Italia, perfino dal Giappone. “Arriveranno qui per condividere idee e progetti che continuino a coltivare il futuro, oggi”. Coltivarlo davvero, a partire da luoghi semplici e straordinari come l’orto di Villa Jamele, la Cantina del Paradiso, posti che in questi 21 anni hanno saputo diventare “centro” quando erano “periferia”. Alle due giornate si potrà partecipare su invito. Nella parte retrostante dell’invito, quest’anno, è stata pubblicata la poesia che Lino Banfi ha dedicato al cuoco contadino: “Chero Peppe servi la borragine!”. In una recente visita a Orsara, ‘Nonno Libero’ ha dedicato una poesia a Peppe Zullo. L’ha scritta di suo pugno su un foglio bianco e l’ha consegnata al cuoco. Il titolo dello scritto è “Chero Peppe, servi la borragine!”. “E’ una poesia piena di ironia e di saggezza”, racconta lo chef orsarese. “Viva i Zullo, che usano prodotti della terra”, ha scritto Lino Banfi. “Altro che chilometro zero e corta filiera, questo allunga la mano e fa la spesa vera. Io e te – si legge ancora nel pensiero vergato dall’attore – dobbiamo trasmettere la Pugliesità e, come Caronte, traghettare la genuinità. La tua è una bella realtà, non è stupidaggine. Al posto delle ostriche, servi sempre la borragine”.

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