Una cosa è certa del matrimonio: bisogna sognare e divertirsi

Ogni storia comincia da un sogno. Io sognai un luogo in cui accogliere i miei ospiti offrendo loro tutto il sole e la bellezza della Puglia. Presi una Villa settecentesca e io e i miei collaboratori gli restituimmo forma e colori, con un restauro fedele alle caratteristiche originarie dell’edificio. Siamo a Villa Jamele, amici miei.

Sembra un castello. Dalla torre, la vista e il cuore si riempiono di meraviglia. Ai piedi dell’antica dimora restaurata, gli ulivi secolari sono signori e custodi di un giardino ampio e lussureggiante come una giornata di primavera. Gli alberi di noci, i fusti di alloro e le querce segnano il cammino tra i fiori e le piante della tenuta, tendendo morbidamente rami e foglie come in un abbraccio.

Nel cuore della Villa, al suo interno, c’è la casa del vino. La cantina di Villa Jamele è una galleria di emozioni. Qui dominano il tepore del legno, i riflessi di luce delle bottiglie, i raffinati allestimenti che accolgono gli ospiti, li invitano a sedersi, a prendersi spazio, tempo e privilegio di assaporare lentamente le fragranze dei piatti, gli aromi di una selezionata e ricca carta dei vini.

Eccola Villa Jamele. Il sentiero tra i prati. La casa di vetro, piccolo tempio delle trasparenze, per ammirare in ogni istante tutta l’armonia e l’eleganza di questo ventaglio naturale di colori. L’Unesco ha riconosciuto a Villa Jamele il premio Fabbrica del Paesaggio. Lungo la galleria all’aperto che lambisce l’orto dei sapori ritrovati c’è il sentiero che conduce al bosco della tenuta. E’ un luogo magico, che ristora l’anima, con piante officinali spontanee, alberi da frutta fiori. E poi la sala ricevimenti. Ampia e raccolta allo stesso tempo. Con uno splendido pianoforte al centro. La scelta dei colori, la sapiente organizzazione degli spazi, l’armonia e la funzionalità di ogni elemento coccola gli sposi e i loro ospiti.

Un arco di pietra conduce nei vigneti retrostanti, dove è nata la casa della vigna, un miracolo di architettura, tecnologia e natura, anch’esso vocato all’accoglienza, a far vivere per intero l’unicità di panorami e paesaggi, la bellezza di una natura che torna madre.

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